Volendo lasciare a parte il vecchissimo nobile Monteluco e le celebri celebratissime Fonti del Clitumno che richiedono una pur breve trattazione a sé, nonché gli antichi pittoreschi paesi e paesetti dei dintorni (Eggi, Bazzano, Poreta, San Giacomo e altri numerosi) ciascuno dei quali richiederebbe assai più che qualche pagina o capitolo, non è inutile accennare alle immediate vicinanze di Spoleto, a quelle "località", veri e propri quartieri residenziali della città, sviluppatesi in tempi abbastanza recenti sui colli o brevi alture viciniori. Torricella, ameno nucleo abitativo tra il verde dei boschi, a salire oltre il convento dei Cappuccini; Collicelli, placida e agreste collinetta verso la frazione di Morgnano; Vallocchia, ultima in ordine di tempo, a bei terrazzamenti fra i castagni lungo il primissimo tratto della strada per Norcia. Un discorso a parte merita Collerisana, il cui nome si commenta da sé e che si raggiunge proseguendo (a destra della chiesa) la via della Madonna di Loreto, sia perché risalente e ben più antica data e da sempre rinomata per la sua esposizione e per la salubrità dell'aria, sia perché testimone di un tratto, sia pur un trattino, di storia patria. Proprio dal colle, infatti, il mattino del 17 settembre 1860 (III guerra d'Indipendenza) i Piemontesi, agli ordini del generale Brignone, cannoneggiarono Spoleto con lo scopo di ottenere la resa dei Papalini. La resa e non la distruzione della città... perciò i cannoni, allora assolutamente non "intelligenti", spararono, rispettosamente, ben poco !
